domenica 20 gennaio 2013

Chi vincerà? (Le elezioni)

Francesco Totti e Javier Zanetti

Chi vincerà, questa sera, tra Roma e Inter? E chi vincerà le prossime elezioni?

Noi italiani, da sempre, siamo famosi per essere il popolo di quelli che dimenticano.

Dimenticano i grandi disastri; sarebbero pronti, il giorno dopo, a sostenerne gli autori.

Ci auguriamo che questa fase si concluda al più presto, così da poter ritornare

ad essere quelli di Dante, Boccaccio, Petrarca. E non solo spaghetti e mandolino.

Davanti alle grandi difficoltà, c'è, però, una passione che accomuna tutti e che riesce a

distogliere l'attenzione dalla realtà: il calcio.

Grazie ai social network, però, sembra che ci siano ben alte, altre e più importanti questioni

sulle quali tutti possono e vogliono dire la propria: quelle politiche.

Un bene, perchè sicuramente la rete riesce a dare a tutti la possibilità di leggere un quotidiano.

Con conseguente analisi personale della tematica ics.

Un male, perchè le discussioni politiche sembrano essersi spostate dalle piazze alle stanze

virtuali della rete.

Come sempre accade durante le campagne elettorali, buona parte dei competitor politici

tentano di accreditarsi la simpatia delle nuove generazioni, sbandierando la parola giovani.

Un vocabolo che dovrebbe esser caro a tutti e che invece da tutti è manomesso.

Sembra che l'esigenza di un ricambio generazionale sia svanita con la conclusione delle

primarie del centrosinistra. Il Pd è riuscito, comunque, a garantire che la fase del

rinnovamento si avviasse.

Tutti invocano, sperano, vorrebbero che le nuove generazioni spariglino le carte e si creino,

da soli, delle opportunità.

Ad occhio e croce, questo potrebbero verificarsi tra una decina d'anni.

Quando l'attuale classe dirigente avrà esaurito idee ed energie e quando i giovani d'oggi

saranno, forse, in possesso di quelle conoscenze che gli permetterebbero di gestire la grande

macchina italiana.

Purtroppo, le speranze si riducono ancor di più. Per rovesciare la situazione attuale,

servirebbe che chi dovere sentisse la responsabilità di mettere a nostra disposizione capacità e

competenze acquisite.

Non è pensabile una nuova classe dirigente senza un'adeguata fase di formazione.

I luoghi deputati, una volta, a svolgere questo compito (i partiti), oggi, sono diventati

semplici luoghi di incontro tra pensionati, per una partitella a carte. Scopa!

Non che prima non lo fossero. Ma si faceva anche altro. I partiti, seppur quelli della prima

repubblica, erano ben altro.

Potremmo chiamare a raccolta tutta l'attuale classe dirigente e risolvere il problema.

Non è così facile. Buona parta dell'attuale è frutto di quel vuoto creatosi dopo tangentopoli.

Periodo già durante il quale i partiti iniziavano a svuotarsi. Di protagonisti e di idee.

Chi potrebbe insegnare è, ahinoi, fuori dalla scena politica.

Ma se richiamassimo a raccolta qualche ''vecchio'' esponente politico troveremmo

sicuramente qualcuno che esordirebbe in questo modo: ''Di nuovo loro?''.

Partirebbe, così, l'ennesimo disco rotto della società italiana. Quello della polemica

fine a se stessa. Senza la voglia di mettersi in discussione e di competere.

E di imparare. Forza Roma!


domenica 15 luglio 2012

LA MESSA DELLA DOMENICA: la paura della scelta

Sfilata a sostegno del suffragio femminile a New York, 1912

Dopo quattro mesi dall'ultimo pezzo, è doveroso ritornare ad alimentare

e a cercare di elevare la discussione, per sapere come la pensano gli altri.

E per dire come la penso io. Nell'era di internet, esprimersi è diventato un fatto

quotidiano. C'è chi lamenta l'esprimersi a vanvera.

Ma io credo che tutti debbano avere la possibilità di farlo. Sarà, poi, il lettore a

selezionare gli argomenti da approfondire. Lettore che, come detto, diventa

molto spesso anche ''scrittore''.

In tutto questo marasma politico, chi di dovere deve alzarsi e cercare il modo per

riprendere in mano la situazione. Da regista. Compito delle nuove generazioni

dev'esser quello di recuperare quel senso di responsabilità, di farlo proprio, di

trasmetterlo agli altri. E di risvegliarlo in chi l'ha perduto.

Non v'è dubbio che lo status quo sia stato determinato da un meccanismo che ha

permesso a qualcuno di potersi esprimere, dai grandi palchi, in direazione

delle grandi platee.

Mettere in discussione, oggi, il diritto-dovere, attribuito all'elettore, di potersi

esprimere sui propri rappresentati, obbliga, tutti, ad una presa di posizione.

Non sono tesi quelle con cui si cerca di delegittimare il diritto-dovere di voto,

traguardo delle grandi democrazie, con semplici slogan. Se le segreterie funzionassero,

forse, non si verificherebbero più casi di infiltrazioni. La tesi della lievitazione dei costi,

per affrontare una campagna elettorale, invece, non ha fondamenta.

Dobbiamo dirlo, purtroppo: Beppe Grillo docet.

Lo stato confusionale, che non permette la possibilità di un ragionamento serio su

una nuova legge elettorale, non può e non deve essere giustificato dall' ''è stato lui''.

Difficilmente un sistema elettorale serio vedrà la luce, a ridosso delle elezioni.

Periodo peggiore per una discussione di questo genere non poteva esserci: una

legge elettorale approvata a ridosso delle elezioni permette ai partiti di accordarsi,

sul sistema che meglio garantirebbe la presenza di alcuni attore sulla scena politica.

E, allo stesso tempo, la scomparsa naturale di altri.

Una legge elettorale andrebbe, eventualmente, approvata a metà legislatura,

quando gli scenari politici sono ancora in evoluzione.

Una legge elettorale deve dare all'elettore la possibilità di indicare la preferenza.

Le esperienze degli ultimi  sei anni mostrano un'Italia dove il terreno per il bipolarismo

non è ancora tanto fertile. Per tradizione o per irresponsabilità di qualcuno.

La prossima legge elettorale dovrebbe, comunque, prevedere un'adeguata soglia di

sbarramento.

venerdì 6 aprile 2012

È FINITA LA SECONDA REPUBBLICA


Umberto Bossi in comizio durante Tangentopoli

Ieri è finita la seconda repubblica. Con le dimissioni di Bossi,
incomprensibili dal punto di vista acustico, ma comprensibili
dal punto di vista politico, si chiude o si sta chiudendo un ciclo.
Quello che ormai tutti chiamano il famoso ventennio populista.
Inevitabile il paragone delle vicende attuali con la mai passata
fase di Tangentopoli; il periodo più buio della storia politica
italiana. Che di certo, però, non inizia nel famoso 1992.
Inizia nel 1992 perché, a detta di un membro dell’allora pool di mani
pulite  ‘’prima di allora non c’erano le condizioni’’…
Si avvia a conclusione un’altra fase, quella dei partiti personali.
Purtroppo o per fortuna, ma sicuramente per dispiacere di
qualcuno che la prima cosa a cui pensare è stata quella di far
stampare il proprio nome all’interno del simbolo dei partiti: vedi i
vari Casini, Vendola, Fini.
L’idea del partito personale è tramontata, sta tramontando con il
passare di questi giorni. Non si può pensare che si possa parlare di
progetto a lungo termine se questo progetto finirà nel momento stesso
in cui uscirà di scena il suo ideatore. Perché così sta accadendo.
E per ultimo, ma forse questa fase richiederà ancora un po’ di tempo
prima di volgere definitivamente a termine (termine che potrebbe
essere quello delle amministrative del 6 e 7 maggio prossimo, dopo
il quale una buona parte dell’attuale classe dirigente, sempre che
così la si possa identificare, sarà ‘’fatta fuori’’), l’utilizzo dei movimenti
politici come mezzo di libero accesso e sfogo agli interessi personali.
In contrapposizione a quello che dovrebbe essere la politica vera ovvero
l’anteporre ai propri interessi quelli collettivi. Un film già visto, ma che
aveva una trama diversa. Diversamente dal 1992 oggi si ruba per sé.
E chissà che non fosse stato meglio un nuovo 1992. Forse in più ne
avrebbero goduto. Ma forse no, meglio cambiare o rinnovare.

domenica 4 marzo 2012

CONSIDERAZIONI POST CONGRESSO CITTADINO

Marilena Sgaramella - Presidente GD Andria

Il congresso, credo, sia il momento massimo di confronto per un partito politico.

Ed è quello che è accaduto ieri durante il congresso dei giovani democratici di

Andria. Questo in risposta a chi, invece, si lamentava, definendo inopportuna

l'analisi di alcune questioni. Analisi che si sarebbe dovuta sviluppare in

altre sedi. Nulla di diverso da quello che abbiamo chiesto ieri.

Come già detto, abbiamo voluto stimolare il dialogo nel e con il partito,

ribadendo l'autonomia del movimento giovanile il quale si è dotato della

solida struttura che gli appartiene e ora non ha più scuse e scusanti per le

situazioni con cui sarà chiamato a confrontarsi.

Ieri abbiamo chiesto che anche il gruppo consiliare sia più incisivo,per evitare

di dare adito a qualcuno di pensare di essere com-piacente delle disfatte

dell'amministrazione comunale.

D'obbligo, comunque, ricordare come, su alcuni temi, lo stesso gruppo abbia voluto

collaborare con il movimento dei giovani.

Dispiace essere stato ''ripreso'' solo su alcune cose, mentre ad altre, altrettanto

importanti, non si sia fatto cenno.

Non si deve avere paura del dialogo, del confronto, della discussione e chiudersi,

di conseguenza, alla conservazione dell'esistente, ma bisogna essere

in continuo divenire.

Ieri abbiamo inaugurato una fase importante, quella dei GIOVANI in POLITICA.

Un ossimoro per molti di voi, ma un obiettivo da centrare attraverso il

RINNOVAMENTO della classe dirigente.

Grazie alla società civile, alle associazioni, ai movimenti politici, di maggioranza

e di opposizione che sono intervenuti contribuendo splendidamente al confronto.

Anche questo, come il dialogo, è e deve essere costruttivo.

giovedì 2 febbraio 2012

Quante ''CASE'' ha il Comune di Andria?

Palazzo San Francesco - Sede centrale Comune di Andria

                                                                                             Al sig. Sindaco Città di Andria
                                                                               Al Presidente del Consiglio comunale
                                                                                                         Agli Assessori comunali
                                                                                                         Ai capigruppo consiliari
                                                                                                   Agli organi di informazione

Con l’obiettivo di rendere sempre più trasparente e di attivare un livello 

sempre maggiore di partecipazione della cittadinanza all’attività amministrativa 

del comune di Andria  - sono già presenti  sul sito internet del comune  le 

determine gestionali dei dirigenti,  le delibere di giunta e del consiglio comunale -

PROPONGO, al fine di migliorare la qualità  dell’informazione, di pubblicizzare 

sul sito web del comune di Andria tutto il patrimonio immobiliare di proprietà  

dello stesso (terreni agricoli, urbani, case, immobili vari), in modo tale da 

 ottimizzarne la fruizione, da parte di cittadini che fossero intenzionati a farlo.

Tutto ciò di cui prima è anche finalizzato ad eliminare una lacuna grave, che allo 

stato attuale dipende probabilmente dalla mancata conoscenza da parte degli

stessi amministratori del possesso di questi immobili.

In conclusione, mi auguro  di trovare un accoglimento da parte della S.V. e quindi 

di pubblicare i dati i qui innanzi.

Vi è la possibilità che  molti giovani, ad esempio, alla luce dei recenti provvedimenti

del governo nazionale, possano chiedere alla p.a. una fruizione degli immobili

per intraprendere iniziative imprenditoriali.

Sicuro di un suo interessamento alla  questione, Le chiedo una risposta celere

sui quesiti innanzi esposti.
                                                                                                                Cordiali saluti
                                                                                                              Mirko Malcangi

venerdì 23 dicembre 2011

FORUM CITTA' DEI GIOVANI - PROGRAMMA DI LAVORO DI MIRKO MALCANGI


PROGRAMMA DI LAVORO: SETTORE AMBIENTE, 
TERRITORIO E MOBILITA’
Mi chiamo Mirko Malcangi, ho ventidue anni e frequento il quarto anno di

giurisprudenza. Ho deciso di candidarmi perchè credo che anche Andria,

come le grandi Città, debba dare a tutti i giovani la possibiltà di esprimersi,

e il ''FORUM CITTA' DEI GIOVANI'' può essere un ottimo punto di

partenza per tutti Noi.

INSIEME POSSIAMO FARCELA!

(si vota il 29 dicembre dalle 15:30 presso il Chiostro di S. Francesco)
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‘’Non cambieremo mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare
qualcosa dobbiamo costruire un modello nuovo che renda la realtà obsoleta.’’ 
 B. Fuller

Il 29 dicembre prossimo è un appuntamento importante per tutti i giovani 
della Città di Andria. In questa data ci viene offerta la possibilità di dar vita 
ad un progetto che, dopo tanti anni, è finalmente riuscito a partire. Tutti i giovani 
che in questi giorni hanno deciso di adedire al ‘’Forum’’ devono sentire la 
responsabilità di avere tra le mani uno strumento con il quale si può finalmente 
riscattare l’immagine della Città, facendo in modo che il solito ‘’questa Città 
non offre niente’’ venga definitivamente bandito dal vocabolario comune. 
O almeno si cerchi di farlo gradualmente. È arrivato il momento di mettersi 
in gioco. È finito il periodo di essere spettatori. Bisogna essere protagonisti.

1) PISTE CICLABILI : dopo il crescente sviluppo dell’uso delle biciclette
occorrerà l’impegno di tutti per la realizzazione, anche ad Andria, delle piste
ciclabili, prendendo come punto di partenza le grandi e le medie arterie cittadine: 
Via Ferrucci – Via Barletta, Viale A. Gramsci – Via Trani, Via Bisceglie, 
Via G. Verdi, Via P. Togliatti, Viale P. Nenni, Viale Dalmazia, Viale Puglia,
Viale Goito, Viale V. Giulia, Viale Roma, Via Firenze, Via Napoli, 
Via Milite Ignoto, Corso Cavour, Viale Istria, Via P. San Lorenzo, 
Via G. Bovio, Via F. Orsini, Via Annunziata, Via D. R. Lotti, Viale Ausonia, 
Via Muzio Scevola.

2) TRAFFICO E TRASPORTO PUBBLICO:
a) formulare al Consiglio Comunale una proposta affinchè venga inserito
all’interno della Statuto comunale un punto con in quale viene resa 
obbligatoria la chiusura del centro cittadino al traffico veicolare una volta 
ogni quindici giorni.
b) rafforzare le corse autobus attivando una campagna di informazione 
sugli orari e sui percorsi: uno dei motivi per i quali oggi il trasporto pubblico
stenta a partire è proprio la mancanza di queste due informazioni
3)RACCOLTA DIFFERENZIATA: come giovani abbiamo nelle nostre
mani il futuro della nostra Città e di certo non vogliamo che la situazione
peggiori. Va migliorata. Dobbiamo impegnarci per avviare in tutte le scuole 
e nella Città una costante campagna di sensibilizzazione sulla differenziazione 
dei rifiuti. Uno dei motivi per i quali oggi non si differenzia è perché non 
tutti sanno come differenziare.


4)EDILIZIA – AREE VERDI:  
a) Stop al consumo di suolo, sì ad una edilizia di RECUPERO dell’esistente 
e di trasformazione delle aree dismesse. Ricostruire, come in tanti comuni, 
gli edifici vecchi. Oggi l’assalto al suolo non è giustificato da una crescita
demografica come negli anni Settanta, ma è motivato da sole ragioni speculative: 
Andria ha subito in questi ultimi anni una cementificazione sconsiderata che
deve cessare. E’ la stessa Costituzione italiana a tutelare il paesaggio. 
Tocca a noi uomini rispettarlo.
b) pensare a nuovi spazi che potrebbero diventare i nuovi polmoni verdi 
della Città. Punto di partenza potrebbe essere la riqualificazione della 
PALESTRA VERDE (Pineta) dallo stato di abbandono in cui è oggi.

5) PASSAGGI A LIVELLO: un problema che nell’ultimo periodo
sta diventando increscioso, estenuante. Come eliminare il problema prima 
dell’interramento della ferrovia?
a)Chiudendo il tratto Andria – Barletta,partendo dal presupposto che
i viaggiatori barlettani che raggiungono Bari utilizzano le ferrovie 
dello Stato. Situazione confermata anche dal fatto che il prezzo del 
biglietto Barletta – Bari, con le ferrovie dello Stato, è pari a quello della 
tratta Andria - Barletta. La tratta ferroviaria Andria – Barletta potrebbe
essere sostituita con un un servizio alternativo su gomma a metano, 
e quindi a basso impatto ambientale.
b) Spostando la stazione centrale in Via Bisceglie (dove è già prevista
la nascita di una stazione sud). Questo consentirebbe di eliminare il 
problema dei passaggi a livello per Viale Gramsci – Via Trani, Via Ospedaletto,
Via Barletta e Via Vecchia Barletta.





                                                                         
                                                                                                               

                                                                                                                  Mirko Malcangi

venerdì 9 dicembre 2011

LA BAT REGALA 700.000 EURO ALLA PRIVATA ''LUM''

Dopo le proteste degli ultimi giorni, c'è chi ancora sostiene che un polo 

universitario nella Bat porterebbe solo dei vantaggi per il territorio.

Qualcuno addirittura afferma che si potrà studiare comodamente da casa.

Ma questi signori sanno che la retta d'iscrizione ammonta a 4000 euro?

Quanti famiglie, viste le condizioni in cui versa il Paese, potrebbero

sostenere questi costi?

Ecco l'articolo apparso oggi sulla ''Gazzetta del Mezzogiorno''